Il Fiano di Avellino di Ciro Picariello
- Scritto da Antonella Amodio
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Era l'anno 2006 quando bevvi la prima volta il Fiano di Avellino di Ciro Picariello. Mi colpirono la tagliente acidità e la schiettezza che si evidenziavano all' assaggio. Agli esordi la piccola cantina si avvaleva dei consigli enologici e agronomici di Carmine Valentino. Da qualche anno sono Ciro e sua moglie Rita (e anche il figlio Bruno, fresco laureato in enologia) che si occupano degli aspetti tecnici, e i vini sono sempre incredibilmente interessanti.
Ciro Picariello è stato un antesignano dell'areale di Summonte dove ha sede l'azienda, poco rinomato per la viticultura fino a quando ha dimostrato di produrre vini estremamente freschi, interessanti e unici. Vini di altura. Dando così il giusto valore al luogo.


Dal 2004, anno di nascita della cantina, Ciro Picariello ha scelto di continuare il percorso di vignaiolo imbottigliando egli stesso, anziché conferire le uve dei cinque ettari, come invece aveva fatto negli anni precedenti. Attualmente gli ettari sono sette, dei quali due coltivati con uve rosse di aglianico, sciascinoso e piedirosso e le restanti con uve fiano e una piccola parte di greco, producendo in totale mediamente 45.000 bottiglie.


La filosofia produttiva della famiglia Picariello è incentrata sulla cura della vigna, sulla sanità delle uva e sull'attento lavoro svolto in cantina, per offrire un vino sano ed integro. Per quanto riguarda le ricercate note olfattive e gustative del vino, una grossa mano è data dalla ubicazione dei vigneti, che sono collocati nel piccolo borgo di Summonte definito tra i più belli di Italia, a 750 metri sul livello del mare. Godono di clima temperato e freddo e le radici delle vigne attingono alle sostanze contenute nel terreno prevalentemente composto da marne di argilla sabbiosa e rocce. Un'altra porzione di vigneti è impiantata a Montefredane, luogo elettivo per la coltivazione di uve fiano.


Se ne ricavano vini territoriali, dotati di personalità e particolarmente sapidi. Per il Fiano di Avellino le uve vengono vendemmiate a fine ottobre e vinificate in bianco. Il mosto raffredda a 8° per 24 ore, per poi fermentare a temperatura controllata di 12 /13° per 60 giorni. Affina in vasche di acciaio inox con frequenti batonnage per dieci mesi e riposa sei mesi in bottiglia prima della commercializzazione.
L'annata 2016 del Fiano di Avellino si presenta nel colore giallo paglierino e con i profumi di cedro, mandarini ed erbe officinali. In seconda battuta si percepiscono frutta gialla croccante e note floreali. All'assaggio è sapido, con accentuata acidità e struttura. Chiude lungo con una piacevole nota di menta. Un vino di carattere e con impronta elegante che si lascia bere con grande facilità. Ottimo il rapporto qualità/prezzo (14,00 €). L'unico difetto è l'esigua quantità che si aggira sulle 22.000 bottiglie.
Del Fiano di Avellino vengono prodotte due versione: il cru "906" (solo in annate particolarmente favorevoli) e il Fiano di Avellino di annata. Ci sono poi uno Spumante Brut ricavato da uve fiano, il greco di Tufo, la falanghina e l' aglianico.
Azienda Agricola Ciro Picariello
Via Marroni 18 83010 Summonte (AV)
Ultima modifica ilMartedì, 06 Marzo 2018 11:59
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