UE, Liberalizzazioni: a rischio vini identitari come il Lambrusco
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Il coordinatore per il Gruppo Socialisti e Democratici della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, Paolo De Castro, ha così commentato per quanto riguarda il pressing comunitario sulle liberalizzazioni.
"Tutti i vini che prendono il nome dal vitigno, come il Vermentino e in parte anche il Sangiovese, rischiano di essere tolti dalla lista dei vini protetti nell'Ue in quanto la Commissione europea vorrebbe sostanzialmente liberalizzarli. L'Esecutivo Ue sostiene che una cosa é proteggere un nome con un riferimento geografico mentre diventa difficile farlo quando non c'è un riferimento geografico ma il solo nome del vitigno. Noi stiamo facendo di tutto per bloccare questo approccio però non tutti la pensano come noi tra i Paesi produttori di vino europei"
A rischio quindi il vino italiano più esportato al mondo, il Lambrusco.
Alberto Mazzoni, direttore dell'Istituto Marchigiano di Tutela Vini, ha invece dichiarato che:"siamo di fronte all'ennesimo attacco al vino da parte di Bruxelles. La liberalizzazione per i vini che prendono il nome dal vitigno è pura follia. Per le Marche poi sarebbe come buttare all'aria il lavoro fatto negli ultimi 40 anni".
Federvini ha così concluso:"la materia è effettivamente complessa in quanto le regole di tutela valgono per i nomi geografici mentre non si applicano ai nomi di vitigno anche quando sono particolarmente espressivi di una zona o regione situazione che in Italia è particolarmente diffusa. Siamo certi che la sensibilità del Parlamento europeo, ed in primis De Castro, ci permetterà di portare avanti anche questa battaglia con la Commissione".
Redazione di Vinoway
A rischio quindi il vino italiano più esportato al mondo, il Lambrusco.
Alberto Mazzoni, direttore dell'Istituto Marchigiano di Tutela Vini, ha invece dichiarato che:"siamo di fronte all'ennesimo attacco al vino da parte di Bruxelles. La liberalizzazione per i vini che prendono il nome dal vitigno è pura follia. Per le Marche poi sarebbe come buttare all'aria il lavoro fatto negli ultimi 40 anni".
Federvini ha così concluso:"la materia è effettivamente complessa in quanto le regole di tutela valgono per i nomi geografici mentre non si applicano ai nomi di vitigno anche quando sono particolarmente espressivi di una zona o regione situazione che in Italia è particolarmente diffusa. Siamo certi che la sensibilità del Parlamento europeo, ed in primis De Castro, ci permetterà di portare avanti anche questa battaglia con la Commissione".
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